Il giorno successivo siamo partiti alla volta di Muyanza per visitare l’allevamento di Tilapia. E’ un pesce dì acqua dolce dalla carne bianca, saporita e molto nutriente. Perfetto per la mensa delle scuole non necessita di troppa acqua per essere allevato e si riproduce velocemente. Ci hanno spiegato che il progetto era stato inizialmente finanziato da Come Noi fino a che grazie agli ottimi risultati e all’autonomia raggiunta ha trovato i finanziamenti da un’altra associazione Belga. L’insediamento sta funzionando da progetto Pilota per altre situazioni in Ruanda.
Mi è piaciuta molto questa esperienza e mi è parsa una case history di successo per un territorio ricco d’acqua di facile replicazione. Abbiamo visto come vengono fatte schiudere le uova che vengono estratte direttamente dalla bocca della mamma e come poi vengono nutriti e cresciuti i pesciolini attraverso un sistema di acqua tiepida e di passaggi da diverse vasche per poi essere reimmessi nelle pozze. E pensate che la loro mamma li riconosce in mezzo a centinaia di pesciolini e li riprende in bocca per tenerli al caldo. Unico neo il mangime per i pesci arriva dalla Cina, quando in realtà si potrebbe produrre localmente dato che è composto da ingredienti naturali recuperabili in loco. I responsabili stanno lavorando per migliorare questo aspetto della catena.
Al rientro siamo passati a visitare una cooperativa edilizia dove vengono prodotti e cotti mattoni direttamente in loco vicino al letto del fiume dal quale si preleva un’ottima argilla scavando per circa un metro. Il principio di questa cooperativa si basa sul fatto che possa essere possibile lavorare sia per le madri che per i padri occupandosi a turno dei propri piccoli che possono essere portati con sé sul luogo di lavoro. Si evita così che le donne debbano dedicarsi per lunghi periodi esclusivamente alla cura dei figli, senza potersi permettere un’autonomia economica. In termini di welfare e uguaglianza di genere abbiamo da imparare!
Il forno per i mattoni è composto dalle pire di mattoni stessi, il cassero è ancora quello di legno e gli appezzamenti di terreno argilloso sono divisi tra quelli privati e quelli della comunità parrocchiale che garantisce lavoro a famiglie bisognose.
Sono architetto di formazione, e i miei studi mi hanno permesso di apprezzare questo tipo di tecnologie edilizie tradizionali che si basano su sfruttamento di risorse locali rinnovabili e sono molto più sostenibili ambientalmente ed economicamente adatte ai climi tropicali rispetto ad altre tecnologie abitative importate come il calcestruzzo e/o il cemento.