Il progetto agricolo si inserisce nel complesso di attività gestite dai salesiani, che operano anche nella gestione di scuole e progetti sanitari, e servono un bacino di utenza di 25,000 persone tra cui un campo profughi.
Scopo del progetto è la messa a coltura di un terreno di proprietà dei Salesiani di Don Bosco, a Juba, capitale del Sud Sudan.
Si tratta di un terreno fertile, che non necessita di investimenti per l’irrigazione, con una estensione di circa 100 ettari, in parte occupati da costruzioni.
Avvio del Progetto
Nella prima fase vengono messi a coltura i primi 20 ettari.
A coltivare il terreno provvederanno le donne di un vicino campo di rifugiati, in cui vivono circa 5.000 persone, prevalentemente donne e bambini.
Circa 100 donne, alle quali saranno garantiti i pasti per 250 giorni, seguiranno corsi di addestramento per imparare a lavorare la terra.
Il dissodamento iniziale del terreno verrà effettuato da personale specializzato che si avvarrà del trattore e degli attrezzi messi a disposizione dal finanziamento di Come Noi.
Il progetto agricolo prevede un impegno finanziario complessivo di € 73.800.
Lo stanziamento previsto in questa prima fase del progetto agricolo, copre:
– acquisto in Italia e spedizione a Juba di un trattore e dei relativi accessori, degli attrezzi per le donne ( vanghe, zappe ecc.) e di sementi, per un totale di € 23.900
– selezione di 100 donne a cui fare la formazione ed affidare la coltivazione, garantendo loro i pasti per 250 giorni, con costo pari a circa € 20.000
– retribuzione di 2 periti agrari per la formazione delle donne partecipanti: € 2.400.
Seconda fase del progetto
Nel corso del 2018, completata la prima fase, abbiamo deciso di non avviare la seconda: i referenti locali sono cambiati e gli attuali non danno sufficienti garanzie per la corretta gestione dello sviluppo del progetto.